Cora Bellotto e Laura Malinverni, GUSHO

Milano in digitale 2011

Cora Bellotto e Laura Malinverni
GUSHO

Progetto vincitore di Milano in digitale IV

GUSHO é un progetto interattivo che si situa nell’intersezione tra arte, moda, scienza e tecnologia.
Il progetto nasce dall’idea di sfruttare le potenzialità materiali, culturali e comunicative del settore moda con l’intento di generare un contesto di riflessione rispetto all’impatto della tecnologia sull’ambiente che ci circonda,sulla nostra salute e sui nostri modelli comportamentali.
A partire dagli studi relativi agli effetti biologici delle radiazioni elettromagnetiche sugli esseri viventi, il progetto si pone il duplice obbiettivo di visualizzare la presenza dei campi elettromagnetici e di fornire un sistema di protezione ed adattamento a tale nuovo contesto ambientale.
Il progetto prevede la creazione di un vestito reattivo che, rappresentando una sorta di estensione del sistema nervoso, al riconoscimento di un campo elettromagnetico, sia in grado di attivare una reazione meccanica e trasformarsi in un rifugio protettivo e schermante.
Esso svolgerá una funzione comunicativa e sociale permettendo di rendere visibile l’invisibile e, nello stesso tempo, attiverà un sistema di adattamento, garantendo la creazione di uno spazio protetto.

Laura Malinverni (Novara, 1986) é laureata in Belle Arti e diplomata in Sistemi Cognitivi e Media Interattivi (UPF, Barcelona).É membro fondatore dell’associazione culturale Minipimer.tv, con il quale ha esposto in “SummerLAB-ShowCase” (Laboral -Gijón), “¿Estáis listos para la televisión?” (Macba, Barcelona) e “Liwoli Festival” (Kunstuniversität, Linz).
A livello individuale ha esposto nel festival di intervenzioni effimere “Perpetracions”(Barcellona) ed in diverse esposizioni colletive a Bologna.

Cora Bellotto (Milano, 1988) è laureata in Fashion & Textile Design presso NABA.
Ha lavorato come assistente stilista di Marina Spadafora, ed è ad oggi inserita all’interno di Made in Mage, incubatore per il design etico e sostenibile, con il progetto “Alita”.