Il concorso della piattaforma Milano in digitale viene proposto nella sua quarta edizione con una nuova formula che mira ad approfondire l’aspetto formativo oltre che promozionale dichiarato nella sua mission. Proseguendo un percorso che in questi anni ha visto Milano in digitale sempre più presente nella divulgazione delle forme artistiche legate alle nuove tecnologie, anche attraverso la creazione di momenti di formazione, l’iniziativa evolve offrendo ai vincitori del concorso ulteriori strumenti di crescita e sperimentazione grazie alla partecipazione al progetto MELTINGPOT – cantiere creativo per la new media art.
Per il 2011 il concorso offre ai vincitori la possibilità di realizzare il progetto artistico con il quale intendono candidarsi, all’interno dell’ultimo dei cinque cantieri creativi del progetto MELTINGPOT – cantiere creativo per la new media art, promosso dalla Fondazione D’Ars stessa col contributo di Fondazione Cariplo.
MELTINGPOT mette a disposizione dei vincitori un luogo di scambio, formazione, sperimentazione e produzione e offre agli artisti ospitati non solo un luogo fisico in cui realizzare i propri lavori, ma anche un budget per la realizzazione dell’opera e attività di formazione e affiancamento, dalla realizzazione alla presentazione al pubblico delle opere, condotte da professionisti del settore.
PROGETTO VINCITORE
RPD – Reactive-Protective Dress di Cora Bellotto e Laura Malinverni
SI CLASSIFICANO DAL SECONDO AL QUINTO POSTO
Landmoves di Bruno Zamborlin, Marco Liuni, Giorgio Partesana
Sogni dimenticati di Erica Falcinelli
Il pensiero si forma in bocca di TeatroBalocco (Silvia Testa e Maura Esposito)
MENZIONI SPECIALI DELLA GIURIA
Piccoli in orchestra di Maria Teresa Treccozzi e Sonia Cenceschi
Saldo di Quirra di Az.Namusn.Art (Riccardo Fadda e Pietro Pintadu)
DICHIARAZIONI DELLA GIURIA
La Giuria di Milano in digitale ha decretato VINCITORE della quarta edizione del concorso (2011) il progetto RPD – Reactive-Protective Dress, di Cora Bellotto e Laura Malinverni, per le seguenti motivazioni:
Per l’interessante approccio multidisciplinare e trasversale del mezzo tecnologico. Per l’originale rielaborazione dell’abito quale interfaccia sensibile con l’ambiente in cui viviamo. Per le tematiche legate alla corporeità e alla dimensione fisica e antropologica dell’esistere in un mondo pervaso dalle tecnologie.
Si classificano dal secondo al quinto posto i seguenti progetti:
Vision Project di Francesca Mereu
Landmoves di Bruno Zamborlin, Marco Liuni, Giorgio Partesana
Sogni dimenticati di Erica Falcinelli
Il pensiero si forma in bocca di TeatroBalocco (Silvia Testa e Maura Esposito)
La giuria inoltre segnala con una MENZIONE SPECIALE i seguenti progetti che si distinguono per l’uso della tecnologia in contesti alternativi a quello esclusivamente artistico:
Graffiti sonori di Giacomo Regallo per il riferimento alla cultura del DIY – do it yourself e dell’open hardware, e per la scelta di intervenire creativamente nel contesto urbano.
Piccoli in orchestra di Maria Teresa Treccozzi e Sonia Cenceschi per l’originale proposta in ambito didattico che propone nuove soluzioni per l’apprendimento musicale.
Saldo di Quirra di Az.Namusn.Art (Riccardo Fadda e Pietro Pintadu) per la scelta di strategie di detournament per la divulgazione e sensibilizzazione attraverso la rete di un problema sociale e politico sommerso.
LA GIURIA
Pier Luigi Capucci – Presidente di giuria
Loretta Borrelli, Manuel Buscemi, Martina Coletti, Viola Lilith Russi, Davide Totaro, Valentina Tovaglia, Cristina Trivellin.